Bottega a corto di vetro torna al vuoto a rendere

In due mesi mancata produzione di 300 mila bottiglie «Mancano pure tappi e plastica, ma le vendite crescono»

La mancanza di vetro ferma la produzione della casa vitivinicola Bottega. In due mesi l’azienda di Bibano di Godega di Sant’Urbano ha accusa la mancata produzione di circa 300.000 bottiglie.

Dopo oltre due anni dallo scoppio della pandemia, permangono dunque ancora problemi(seri) nelle filiere del settore agroalimentare. «Purtroppo non riusciamo a far fronte alle richieste del mercato, manca vetro, plastica, tappi e così diventa tutto più difficile da gestire spiega Sandro Bottega, che
guida l’omonima azienda che esporta in tutto il mondo: dal Giappone agli Stati Uniti,
dall’Europa al Sud Est Asiatico. Tutti i fornitori sono esclusivamente italiani ed è una situazione comune ad altre aziende del comparto. Negli ultimi anni abbiamo imparato a convivere e mantenere le posizioni il più possibile»
.
Bottega è uno dei marchi più conosciuti al mondo, grazie anche al packaging originale delle bottiglie di Prosecco, grappe, gin e liquori. Le sue linee produttive hanno dovuto subire sei blocchi in
poche settimane per la mancanza del vetro.

Così Bottega ha deciso di lavorare sulla sostenibilità e annuncia che, data la mancanza di vetro, reintrodurrà il vuoto a rendere per alcune delle proprie bottiglie.
In un primo momento, limitatamene ai propri Prosecco Bar che dovranno divenire loro
stessi il simbolo della sostenibilità.

Nello specifico l’Italia riutilizza attraverso il vuoto a rendere soltanto l’8/9% delle bottiglie di vetro messe in commercio contro l’oltre il 70% delle altre nazioni del Nord Europa.
Intanto vino e le bevande alcoliche italiane continuano a crescere nei mercati internazionali. «Noi stiamo andando bene in tutti i settori – prosegue Bottega-. Siamo soddisfatti della situazione generale, registriamo forti crescite in tutti i mercati dove siamo presenti, ben al di sopra dei livelli
pre- pandemici. E continuiamo anche ad assumere personale ».

Il riutilizzo del vetro, in passato di uso abituale, di fatto non è mai stato completamente abbandonato da Bottega e infatti è sempre stato uno dei cardini del marketing del marchio Alexander. Per le bottiglie in vetro soffiato di grande valore, l’azienda ha sempre suggerito un secondo uso una volta vuote. Anche le bottiglie di vino potranno essere riutilizzate per essere reimmesse nel ciclo produttivo.

La cantina trevigiana sta pensando a centri di raccolta che consentano il riutilizzo del vetro non lontano dal luogo del consumo, così da mettere le bottiglie a disposizione delle cantine locali, con un risparmio in termini di carburante e di trasporto. Idealmente si può ipotizzare un riutilizzo di 500.000 bottiglie l’anno, ma se l’iniziativa venisse estesa ad altri produttori, il risultato sarebbe ben maggiore.

Fonte : Corriere delle Alpi Treviso (cartaceo) / Adnkronos

16 giugno 2022

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