Cingolani si scorda la plastica. Fermo il decreto che incentiva il riciclo degli imballaggi

Il riciclo della plastica può attendere. I termini sono scaduti, ma la misura è in alto mare. Del resto è già in stand-by da un anno, che sarà mai un supplemento di tempo, specie se c’è la scusa, sempre valida, che è tutto complicato? Così, meglio rinviare. Un paradosso, davvero: una delle azioni più importanti per favorire la transizione ecologica non sembra in cima alle priorità per il ministero affidato a Roberto Cingolani che dovrebbe provvedere alla transizione ecologica.

di Stefano Iannaccone -La Notizia

L’ennesima testimonianza arriva dalla mancata emanazione del decreto sul “meccanismo di cauzione”, che incentiva i commercianti e i cittadini a restituire gli imballaggi per bevande in plastica, vetro e lattine, per recuperare l’importo della cauzione anticipate in sede di acquisto del prodotto. Un’iniziativa immaginata per rendere virtuoso il sistema e stimolare davvero il riuso e riciclo. Ma forse il ministro è distratto dalla caccia alle fonti fossili e dalla passione per il nucleare di nuova generazione. Dimenticando quel che si potrebbe fare, fin da subito, completando l’iter previsto dal maggio 2021. E che sarebbe una propulsione per spingere sull’economia circolare.

Esattamente lo scorso anno, infatti, è stato approvato un decreto che interveniva anche in materia di economia circolare. Nello specifico, si legge nel provvedimento: “Al fine di aumentare la percentuale degli imballaggi riutilizzabili immessi sul mercato per contribuire alla transizione verso un’economia circolare, gli operatori economici, in forma individuale o in forma collettiva, adottano sistemi di restituzione con cauzione, nonché sistemi per il riutilizzo degli imballaggi”.

E ancora: “Tali sistemi si applicano agli imballaggi in plastica, in vetro e in metallo utilizzati per acqua e per altre bevande”. In sintesi: il cittadino paga un sovrapprezzo sul contenitore, la cosiddetta cauzione, ma nel momento in cui lo rende, viene “ricompensato” con la restituzione di quella cauzione. Per rendere esecutiva la norma, tuttavia, è necessaria l’emanazione di un apposito decreto attuativo firmato dal Mite: il termine perentorio era quello di fine settembre 2021. Ma non è mai arrivato.

La questione è stata denunciata alla Camera da Erica Mazzetti, deputata di Forza Italia, che ha evidenziato alcuni elementi importanti del decreto mancante. Il testo deve “stabilire gli obiettivi annuali qualitativi e quantitativi, i valori cauzionali per ogni singola tipologia di imballaggio, i termini di pagamento e le modalità di restituzione della cauzione, le premialità e gli incentivi economici da riconoscere agli esercenti che adottano i sistemi di restituzione con cauzione”, ricorda la parlamentare.

Lo slittamento
Nella risposta all’atto presentato a Montecitorio, Cingolani ha preso altro tempo. Secondo quanto si legge nel documento, visionato da La Notizia, “la disposizione appare di complessa attuazione” perciò “si stanno valutando i modelli applicativi migliori in termini di impatti ambientali complessivi, anche sulla base di un benchmarking dei modelli utilizzati a livello europeo”. L’orizzonte della scadenza si allunga ulteriormente. Il Mite deve ancora istituire “un tavolo di consultazione” per coinvolgere gli “operatori del settore, i sistemi autonomi degli imballaggi, Anci, le associazioni di categoria della distribuzione, del settore dell’industria alberghiera (Horeca), nonché gli Istituti tecnici di riferimento (Ispra e Iss) e il ministero concertante”. E chi più ne ha, più ne metta. Non la migliore premessa per un’accelerazione.

Fonte: La Notizia Giornale.it

21 maggio 2022

Ndr. Sul punto che l’emendamento sia stato scritto in modo impreciso in alcuni punti, concordano quasi tutti gli addetti ai lavori, meno sul fatto che sia impossibile, attraverso una concertazione politica con il coinvolgimento degli stakeholders , trovare una soluzione per uscire dall’empasse attuale.

2) Rispetto al testo dell’articolo originale è stata apportate una minima modifica nel passaggio dove si cita il meccanismo di cauzione.

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