Olanda: 65% di bottigliette in meno nel littering grazie all’ampliamento del DRS

olanda 65% di bottigliette in meno nel littering

In Olanda esisteva già un Sistema di Deposito per le bottiglie in PET sin dal 2005, ma solamente per le bottiglie di dimensioni superiori a 0,8 L. Solamente dal luglio del 2021 sono state incluse nel sistema le bottigliette di dimensioni inferiori. Mentre il tasso di raccolta per le bottiglie grandi incluse nel DRS arrivava al 95% rispetto all’immesso, le bottigliette sono state per anni, insieme alle lattine, i rifiuti più comuni trovati nel littering da Dirk Groot, alias Zwerfinator , nelle sue operazioni di mappatura dei rifiuti dispersi nell’ambiente. Già a distanza di tre mesi dall’inclusione delle bottigliette nel Sistema Cauzionale Groot ha potuto rilevare una diminuzione della loro presenza nel littering del 30% . Comparando invece i dati del 2021 con quelli del 2020 la riduzione a fine 2021 delle bottigliette disperse nell’ambiente è stata pari al 65%.   Quando si confrontano i dati dello stesso quadrimestre del 2021 con quelli degli anni 2017 – 2020, ( Tabella 2) il calo medio risulta invece di circa il 70%. (Tabella 1) Non ci sono dubbi per Dirk Groot sul fatto che il calo delle bottigliette sia imputabile all’applicazione del deposito di 15 centesimi di euro che ne garantisce la riconsegna per il recupero della cauzione.

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TABELLA 1

Restano ancora esclusi dal sistema DRS olandese le lattine in alluminio che sono sempre stati gli imballaggi più presenti da quando Zwerfinator ha iniziato a mappare e catalogare i rifiuti raccolti. Ora che le bottigliette stanno scomparendo il rapporto tra i due tipi di rifiuti è ancora più sbilanciato verso le lattine in alluminio. Negli anni il rapporto lattine / bottigliette in PET ha oscillato, arrivando ad essere di 2,7 lattine per ogni bottiglietta in PET. Nei mesi tra ottobre e dicembre 2021 le lattine sono state 9,4 volte più numerose delle bottigliette. 

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Tabella 2 – Numero medio di lattine (giallo) e bottigliette in PET (blu) per km2.

Zwerfinator è un personaggio noto in Olanda sia per il suo attivismo nel campo dei rifiuti con iniziative mirate ad altri tipi di rifiuti spesso dispersi nell’ambiente che per il suo prezioso lavoro di raccolta dati. Dal 2019 i suoi rilevamenti sono stati anche inclusi nei rapporti ufficiali della Direzione generale dei lavori pubblici e della gestione delle acque (Rijkswaterstaat) a livello nazionale.

“Ho iniziato a raccogliere rifiuti quasi otto anni fa. A distanza di due anni ho notato che stavo raccogliendo sempre gli stessi tipi di rifiuti e nelle stesse quantità. Raccogliere i rifiuti è utile, ma non risolve il problema”, afferma Dirk Groot. “Non saremo mai in grado di risolvere completamente il problema del littering. Ma dobbiamo ridurlo e renderlo meno dannoso. Con i dati possiamo indirizzare, guidare, e fare pressione sull’industria e il governo” spiega Groot.

I rilevamenti puntuali e regolari compiuti da Groot hanno fornito ai comuni interessati una panoramica dettagliata dei rifiuti prodotti sul loro territorio che ha permesso ai comuni di attuare misure adeguate, ripensando, ad esempio, il posizionamento dei bidoni della spazzatura o la frequenza dei programmi di pulizia. 

La percentuale di plastica sta scendendo grazie alle misure dell’UE 

Groot solitamente scatta una foto con il suo smartphone, per ogni tipologia di rifiuto che incontra per registrare automaticamente la geolocalizzazione. In seguito aggiunge tag di dati come “oggetto”, “materiale”, “categoria” e “marca” tenendo anche traccia delle distanze tra i rifiuti per calcolarne la densità in ogni area monitorata. Inizialmente, racconta, scattava foto di rifiuti per dimostrare che c’era più di quello che veniva descritto negli studi ufficiali e nei rapporti pubblici. “Presto ho scoperto che c’era molto da imparare dai dati che ho raccolto” aggiunge Groot. I dati raccolti vengono poi da lui  analizzati e diventano parte di un rapporto che include raccomandazioni per migliorare la situazione.

Raccolgo e registro circa 100.000 rifiuti all’anno, di cui circa il 60% è costituito da plastica. La cosa positiva è vedere che la percentuale sta scendendo grazie alle misure dell’UE e ad alcune campagne di successo che abbiamo fatto“, conclude Groot che ha condotto diverse campagne di trash-mapping con il “Plastic Soup Surfer”, alias Merijn Tinga. In particolare le due iniziative Operation Knetterbal e Operation Spatplastic hanno portato molte catene di vendita al dettaglio a interrompere la vendita di prodotti contenenti plastica come fuochi d’artificio, palloncini d’acqua e coriandoli.

Fonte: Packaging Insights

26/02/2022

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