Quando volere è potere: ovvero il caso del sistema di deposito lituano

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La piccola Lituania con una popolazione di neanche tre milioni di abitanti è stato l’ultimo paese europeo ad avere introdotto ,nel febbraio del 2016, un sistema di deposito per le bevande che interessa gli imballaggi in plastica, vetro e metallo.
Il prezzo di vendita delle bevande che aderiscono al sistema includono l’importo di 10 cent che rappresenta la cauzione per il vuoto. Quando gli utenti restituiscono i contenitori vuoti ai punti di consegna, per lo più automatizzati, viene loro restituito l’importo della cauzione.
L’obbligo di partecipare al sistema di deposito interessa tutte le bevande dei settori delle acque in bottiglia, delle bevande non alcoliche, dei succhi di frutta, della Birra del Sidro e di altre bevande alcoliche fermentate.

Il sistema di deposito gestisce 600 milioni di contenitori di bevande all’anno e in due anni di attività ha intercettato oltre 1 miliardo di contenitori come riporta il contatore presente sul sito del gestore USAD (Užstato Sistemos Administratorius ) che fornisce i numeri in tempo reale (al 6 gennaio 2018:  1.539.256.296).
Il sistema di deposito lituano ha cominciato presto a dare dei risultati incoraggianti passando dal 34% di intercettazione per le bottiglie in PET (prima del sistema di deposito) al 74,3% alla fine del primo anno e al 91,9% come media a fine 2017. Il dato riferito ai diversi materiali vede gli imballaggi in vetro al 83% , quelli in PET al 92% e le lattine al 93%.
Quest’anno (2018) USAD punta a all’obiettivo di intercettazione del

93% come media, l’1% in più rispetto all’anno scorso.

«Sebbene i nostri risultati siano eccellenti, un solo punto percentuale di imballaggi non raccolti significa che finiscono nell’ambiente o comunque sprecati circa 5,5 milioni di imballaggio», afferma Gintaras Varnas, il Direttore di USAD “Anche se i nostri risultati non sono ancora i migliori al mondo in assoluto, siamo visti come un caso di successo per i tempi record in cui li abbiamo raggiunti” conclude Varnas.
E infatti la conferma arriva dall’aumento delle delegazioni di specialisti nella gestione dei rifiuti provenienti da Australia, Cina, Francia, Scozia che hanno visitato ultimamente la Lituania per conoscere meglio il sistema di deposito.

SOSTEGNO OPINIONE PUBBLICA

Già alla fine del 2016, il 99,8% del pubblico lituano era a conoscenza del sistema di deposito, con l’89% che lo aveva usato almeno una volta. Il 58% dei consumatori riferiva di aver riciclato di più e il 78% riteneva che l’introduzione del sistema di deposito fosse stata una mossa buona e necessaria. Prima che il sistema di deposito venisse adottato solamente un terzo di tutti i contenitori per bevande veniva raccolto in Lituania.
Dall’ultima rilevazione dell’indice di gradimento del sistema da parte dei lituani il 97% si dichiara soddisfatto, il 95% riferisce di avere notato che dopo l’introduzione del deposito l’abbandono dei rifiuti nei parchi, laghi e in natura è diminuito e il 97% afferma che il sistema ha influito positivamente sulla propensione a separare e gestire con maggiore responsabilità altri tipi di rifiuti.

TAPPE E FUNZIONAMENTO
Il Ministero dell’Ambiente lituano ha avviato nell’aprile 2013 l’iter legislativo relativo all’adozione del deposito su cauzione che si è concluso un anno dopo.
Nel marzo del 2015 il Ministero dell’Ambiente ha messo in capo all’ente non governativo Užstato Sistemos Administratorius (USAD) la gestione del nuovo sistema di deposito.
L’USAD è stata fondata dall’Associazione lituana dei produttori di birra, dall’Associazione delle imprese commerciali lituane e dall’Associazione dei produttori di acque minerali , per assolvere agli obblighi imposti dal vigente regime di responsabilità estesa del produttore
I compiti affidati a USAD che opera attraverso una centrale sono di ordine amministrativo e operativo. Si tratta di conteggiare, controllare, selezionare e avviare a riciclo gli imballaggi conferiti, selezionare i riciclatori, riportare alle autorità governative tutti i dati riferiti ai flussi trattati e alle percentuali di riciclo, occuparsi della compensazione dei depositi ai rivenditori e dei costi di raccolta , organizzare e finanziare le operazioni di logistica di raccolta degli imballaggi, la gestione della vendita e del marketing per i materiali raccolti, e le attività di informazione e formazione sia dei soggetti partecipanti al sistema sia dei consumatori.
L’ente si finanzia attraverso i ricavi derivanti dalla vendita dei materiali raccolti, le spese di amministrazione pagate dai produttori di bevande e il fondo derivante dai depositi non riscossi.

Per garantire una rete di riconsegna diffusa e comoda per i consumatori il governo ha imposto a tutti i punti vendita di dimensioni superiori a 300 m2 che vendono bevande ( e con possibilità di partecipazione facoltativa per altri negozi) di ritirare i vuoti e rimborsare la cauzione. Tale obbligo viene esteso nelle zone rurali a tutti i negozi.
I dettaglianti sono stati dotati di distributori automatici inversi (RVM) posizionati sia all’interno del negozio che in chioschi all’aperto, a seconda delle dimensioni dei negozi. Il deposito può venire rimborsato in contanti o sotto forma di buoni spendibili nei negozi, una formula che si è rivelata molto gradita ai negozianti perché incide positivamente sul traffico pedonale all’interno dei negozi e quindi sulle vendite.
Testimonianze pervenute da più insegne di supermercati e negozi hanno riferito che i clienti entrano nei negozi più spesso per spendere i buoni. Tanto che Laurynas Vilimas Direttore dell’associazione della Distribuzione organizzata lituana ha dichiarato: “Posso dire con assoluta certezza che l’adozione del sistema di deposito era la cosa giusta da fare”.

UNA PARTNERSHIP DI SUCCESSO
Dopo una procedura di evidenza pubblica l’USAD ha scelto l’azienda TOMRA come fornitore delle macchine di Reverse Vending (RVM) che sono adottate in diversi altri paesi dove è in vigore un sistema di cauzione.
Tomra ha ricevuto l’incaricato di fornire 1.000 RVM, in un mix di modelli adattabili alle diverse postazioni dei punti vendita individuati. Fatta eccezione per le macchine tutto il resto delle infrastrutture necessarie ha dovuto essere costruito dal nulla in poco più di tre mese. Tomra ha collaborato con tre società baltiche di costruzioni per progettare produrre e consegnare 350 chioschi con postazioni RVM per i supermercati che non disponevano di una spazio interno. Per rispettare la data di consegna richiesta di 100 giorni squadre hanno lavorato giorno e notte e un pool di 30 tecnici di Tomra operativi in 8 paesi hanno lavorato senza pause per collegare le macchine al sistema informatico. Per avere un’idea della portata dell’operazione si consiglia la visione di questo video.
Ciò che ha reso unica la cooperazione tra Tomra e USAD è stato il modello di finanziamento per le macchine di reverse vending di cui si è fatta carico la stessa azienda posizionandole gratuitamente nei punti vendita.
L’USAD non ha acquistato le macchine ma paga una commissione a Tomra basata sui flussi gestiti. Con la commissione applicata a ciascun contenitore raccolto e gestito tramite una RVM l’azienda recupera i costi del proprio investimento.

Questo articolo è stato pubblicato nel Volume “Verso un’Economia realmente Circolare ” a cura di ESPER e Associazione Comuni Virtuosi.

7 gennaio 2019

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